La ricerca delle migliori prestazioni per il re-layout post pandemico mediante l’applicazione di strumenti valutativi come l’analisi multicriteriale AHP
La pandemia da coronavirus ha minacciato il futuro degli uffici, costringendo molti lavoratori a svolgere l’attività in smart working con innegabili benefici. È sorto così il dubbio se il cambiamento sarà solo temporaneo o definitivo.
Nel mondo post-pandemia, gli uffici subiranno certamente una trasformazione ma rimarranno fondamentali per creare il senso di “comunità” e appartenenza aziendale. La situazione di emergenza ha permesso anche nuove opportunità per riadattare e ragionare gli spazi di lavoro accogliendo attività sia in presenza che da remoto.
Organizzare un ambiente di lavoro orientato a ridurre il rischio ergonomico, come richiama anche il D.lgs.81/08, garantisce la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.
A tal proposito, Stefano Savoia (Contec Ingegneria), Massimiliano Gagliardi (Contec AQS) e Elena Padovani (Contec Ingegneria) hanno approfondito l’argomento in un articolo pubblicato IFMA, illustrando come il raggiungimento di elevati livelli di benessere e confort è legato a numerosi fattori. Tuttavia la migliore soluzione progettuale non si ottiene necessariamente massimizzando ognuno dei criteri.
È necessario, in fase di progetto, un confronto tra soluzioni e ipotesi alternative che permetta una valutazione oggettiva e individuare la soluzione più idonea, come per esempio il metodo di analisi multicriteriale L’AHP.
Perché questo metodo costituisce un innovativo ed efficace supporto per i processi strategici e quali sono i “requisiti minimi“?