DIGITALIZZAZIONE, SEMPLIFICAZIONE ED IL NUOVO RUOLO DEL RUP
Il nuovo Codice appalti pubblici, dopo un lungo ed acceso dibattito nazionale, è stato definitivamente approvato dal Consiglio dei Ministri: entrerà in vigore entro il primo aprile 2023 e, dal 1° luglio 2023, andrà ad abrogare il D.lgs. 50/2016, valendo per tutti i procedimenti in corso.
Quali sono le grandi novità introdotte da questo nuovo Codice?
- L’insieme delle nuove norme segue 2 principi fondamentali:
- Il risultato (art.1): si chiede alle pubbliche amministrazioni di perseguire il risultato dell’affidamento del contratto e della sua esecuzione con la massima tempestività e il migliore rapporto possibile tra qualità e prezzo, nel rispetto dei principi di legalità, trasparenza e concorrenza.
- La fiducia (art.2): viene affermato il principio della reciproca fiducia tra operatori economici e funzionari pubblici, in quanto si mira ad evitare il fenomeno dell’amministrazione difensiva e si sceglie di proteggere il funzionario pubblico in buona fede.
- Il “dissenso qualificato”: le amministrazioni avranno meno possibilità di bloccare un’opera, in quanto chi si opporrà in conferenza di servizi dovrà motivare il proprio dissenso con una proposta alternativa.
- Il prezziario dinamico: ci sarà la possibilità di effettuare in corso d’opera un adeguamento dei prezzi in appalti in corso d’opera, in modo da garantire e rispettare il principio di conservazione dell’equilibrio contrattuale.
- I subappalti saranno soggetti a minori vincoli e potranno anche diventare a cascata. Arriva inoltre l’appalto integrato, che prima era vietato e che permetterà ora di attribuire con una stessa gara il progetto e l’esecuzione dei lavori.
- Liberalizzazione degli appalti sotto soglia: fino a 5,3 milioni di euro le stazioni appaltanti potranno decidere di attivare procedure negoziate o affidamenti diretti, rispettando il principio della rotazione.
- Cambiamenti anche in termini di responsabilità: non sarà più prevista colpa grave per funzionari e dirigenti se avranno agito sulla base della giurisprudenza o dei pareri dell’autorità. Tutele simili per la questione dell’illecito professionale.
- Digitalizzazione: fulcro di questa innovazione sarà la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (che fa capo all’ ANAC). Le norme relative alla “carta d’identità digitale” entreranno in vigore dal 1° gennaio 2024.
- Il nuovo RUP, ovvero il Responsabile Unico del Progetto: è prevista unamaggiorazione della sua responsabilità che, dal singolo Procedimento, si amplia alla totalità delle fasi finalizzate alla implementazione di un Progetto. Si tratta quindi di un unico Responsabile per le fasi di programmazione, progettazione, affidamento ed esecuzione per ciascuna procedura disciplinata dal Codice.
In sintesi abbiamo preparato uno schema che riassume i passaggi principali