Il Progetto CCM: Valutazione e gestione del rischio stress lavoro – correlato
In una Verona raggiante di sole e addolcita dalle verdi colline che le donano uno sfondo da cartolina, si entra ben disposti nell’Aula Magna della facoltà di Giurisprudenza per il Convegno sulla Valutazione e gestione del rischio stress lavoro – correlato.
“Precarietà, invecchiamento della popolazione al lavoro, ristrutturazioni aziendali” il Dott. Antonio Zedde dello SPISAL ULSS 20 Verona entra rapidamente nel tema dei fattori di rischio aggiuntivi degli anni della crisi economica. Oltre il 50 % dei lavoratori europei accusa lo stress lavoro correlato come elemento che mina la salute in aziende e gioco forza nella vita privata, collocandosi al 2° posto nella graduatoria dei problemi connessi alla salute sul lavoro subito dietro i disturbi muscolo-scheletrici. 4 europei su 10 sostengono che il problema non sia correttamente gestito in azienda nonostante rappresenti oltre il 50 % delle ore perse!
I relatori ricordano la definizione di Seyle del 1936 di stress “reazione aspecifica dell’organismo a quasi ogni tipo di esposizione, stimolo o sollecitazione” – precisando anche come lo stress sia una condizione tanto positiva (eustress) che negativa (distress) e che ha conseguenze a livello emotivo, mentale, fisico e comportamentale. Il distress si ha quando le “richieste al lavoratore non collimano con le capacità e le potenzialità dello stesso” (NIOSH 1951).
Contec AQS, da 6 mesi, fornisce a LIDL Italia il servizio di RSPP.
Lavoriamo a doppio filo con l’ing. Stefano Carolo, Responsabile Ufficio Sicurezza sul Lavoro LIDL, per garantire il SPP e la Valutazione e gestione del rischio stress lavoro – correlato nelle 570 filiali italiane con oltre 10.000 dipendenti: così, quando prende la parola, ci sentiamo pieni di orgoglio per essere stati scelti da loro come consulenti.
LIDL Italia racconta l’ambizioso programma di sviluppo e formazione che ha attivato su quella che considerano la figura cardine per l’organizzazione: il preposto capo della filiale, con 30.000 ore formative previste e realizzate ad oggi per il 50%.
Gestire lo stress quotidiano, conoscere i propri clienti, riconoscere e gestire i conflitti…
Sono solo alcune delle tematiche affrontate nel programma allo scopo di prevenire, attraverso la consapevolezza e la conoscenza, i rischi di stress da lavoro –correlato. Altrettanto encomiabile è l’introduzione di 10 figure specializzate nel ruolo di Responsabile Personale&Sociale, psicologi del lavoro totalmente indipendenti e neutrali dalle figure intermedie aziendali che rispondono direttamente al datore di lavoro con un unico scopo: favorire il clima aziendale positivo e tutelare la salute e la prevenzione dallo stress lavoro correlato. Il Responsabile Personale&Sociale di LIDL Italia si pone dunque come primo interlocutore per problemi personali e relazionali potenziali fonti di stress lavoro – correlato.
Spunti molto interessanti sulla Valutazione e gestione del rischio stress lavoro – correlato, sono venuti inoltre da tutti i casi portati come best practice: il dott. Claudio Perbellini, RSPP del Gruppo Cattolica Assicurazioni, ha portato l’esperienza positiva degli incontri diretti con i lavoratori dall’Amministratore Delegato che durante incontri strutturati presenta i risultati delle azioni poste in essere e si pone all’ascolto delle richieste e delle domande di tutti.
Fedrigoni, con il dott. Paolo Azzolini, ha portato il dramma della gestione delle situazioni di stress su tutti i lavoratori derivanti dalle conseguenze da incidenti come quello avvenuto nel 2015 che ha causato un vasto incendio dello stabilimento con conseguenze organizzative, produttive ed economiche.
Suggestivo l’esperimento di GlaxoSmithkline (dott. Roberto Carlesso) che ha presentato il piano aziendale per aiutare le persone ad aumentare l’energia e la resilienza delle stesse per migliorare il benessere, la salute e la prevenzione.
Strategie volte all’integrazione attraverso la partecipazione è il racconto, fatto con l’efficacia mediatica dei video, dal dott. Mauro Lippi di Bauli, Responsabile di Gestione QAS: “auguri natalizi, eventi aziendali, musical autogestiti dai dipendenti affiancano le più tradizionali riunioni mensili con i preposti; fino all’originale “Palio antincendio” con i lavoratori inneggianti i colleghi di stabilimento impegnati a primeggiare nella gestione delle emergenze con un vero tifo agonistico con tanto di maglie colorate e trombe da stadio!”
Le testimonianze dirette delle aziende dimostrano ed evidenziano quanto sia importante la valutazione e gestione del rischio stress lavoro – correlato e ricercare situazioni di stress non solo nelle singole persone ma all’interno dei diversi settori di un’azienda in modo da evidenziare possibili situazioni di disagio localizzate nelle diverse aree o reparti.
Pensare allo stress lavoro-correlato come a un problema solo del lavoratore è sbagliato e interpretare gli obblighi di legge come un’opportunità è un salto di qualità possibile e attuabile.
L’atteggiamento propositivo, dimostrato dalle aziende che hanno partecipato alla conferenza, dimostra come l’attenzione per il benessere psicofisico dei propri dipendenti porta alle diverse realtà vantaggi in termini di competitività e produttività.
In un azienda dove si sta bene: si vive meglio, si lavora meglio e si produce di più.
Verona, 06 maggio 2016
Simone Albertin, Coordinatore Commerciale