I rischi legati all’esposizione professionale a vibrazioni meccaniche sono oggetto di studio nell’ultima pubblicazione di Inail per la collana Salute e sicurezza, che fornisce indicazioni tecnico operative per la misura, la valutazione e il controllo del rischio
L’esposizione in ambiente lavorativo ad agenti di rischio di tipo fisico coinvolge in Italia milioni di lavoratori. Le vibrazioni rientrano tra gli agenti fisici che possono causare, a seguito di esposizione professionale, rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori.
Sono identificati come rischi fisici dal Testo unico della sicurezza anche il rumore, i campi elettromagnetici, le radiazioni ottiche di origine artificiale, il microclima, gli infrasuoni, gli ultrasuoni e le atmosfere iperbariche.
I dati raccolti da Inail sulle malattie professionali evidenziano che una quota consistente delle malattie di probabile origine professionale, nell’ultimo triennio, sono riconducibili all’esposizione ad agenti fisici. Il datore di lavoro ha l’obbligo di valutare tutti i rischi fisici per identificare e mettere in campo misure di prevenzione e protezione che tutelino i lavoratori esposti.
Il primo strumento normativo in tema esposizione a vibrazioni meccaniche è stato il D.Lgs. 187/2005 (attuativo della Direttiva vibrazioni 2002/44/CE), entrato a far parte in seguito del Testo Unico per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro D.Lgs 81/08 – Titolo VIII – Capo III che è l’attuale riferimento legislativo per la protezione dei lavoratori dal rischio vibrazioni.
L’ultima pubblicazione di Inail sul rischio vibrazioni
“La valutazione rischio vibrazioni” è una pubblicazione realizzata dal Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale dell’Inail e destinata ai datori di lavoro, ai responsabili del servizio di prevenzione e protezione e a chi si occupa di prevenzione nei luoghi di lavoro. L’approfondimento è stato realizzato per fornire un riferimento operativo per la misura, la valutazione e il controllo del rischio derivante dall’esposizione alle vibrazioni meccaniche nei luoghi di lavoro e colmare le lacune della normativa sugli aspetti tecnici e metodologici di valutazione.
Il documento parte dalla definizione di vibrazioni meccaniche, distinguendo tra quelle che interessano il sistema mano-braccio (tipiche di lavorazioni nelle quali si impugnano utensili vibranti, quali martelli demolitori, decespugliatori, motoseghe ecc) e quelle relative al corpo intero (relative a lavorazioni a bordo di macchine industriali vibranti – mezzi di movimentazione e mezzi di trasporto. Successivamente vengono discussi i metodi con i quali giungere ad una stima quantitativa dell’esposizione: misurazioni, banche dati vibrazioni e dati di certificazione dei costruttori.
Sono fornite anche indicazioni alla stesura del documento di valutazione del rischio, con attenzione particolare alla giustificazione del rischio, alla descrizione del programma delle misure tecniche, ai dispositivi di protezione individuale (DPI), alla formazione e informazione dei lavoratori. Un capitolo specifico viene dedicato agli aspetti di manutenzione delle macchine sorgenti di vibrazioni.
Nelle Appendici, infine, sono presentati diversi esempi pratici per agevolare la comprensione delle metodologie applicate.
“La valutazione rischio vibrazioni” è disponibile per il download gratuito cliccando qui per raggiungere il sito Inail.
Fonte: Inail