In un mercato del lavoro senza frontiere, lo strumento del distacco transnazionale di manodopera è sempre più utilizzato dalle imprese e quindi oggetto di specifici adempimenti in tema salute e sicurezza dei lavoratori.
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Con distacco transnazionale si individua la situazione in cui il datore di lavoro (detto distaccante), a fronte di un suo interesse e sotto la propria direzione, mette temporaneamente a disposizione di un altro soggetto (distaccatario) – con sede in un altro Stato membro dell’Unione Europea o in uno Stato extra UE – uno o più lavoratori (distaccati) per lo svolgimento di una determinata attività lavorativa.
I requisiti generali per la validità del distacco si trovano all’interno del Decreto Legislativo n.136/2016, che recepisce la Direttiva 2014/67/UE.
In questo quadro di regole sono riconosciute maggiori tutele ai lavoratori assicurando l’applicazione delle medesime condizioni di lavoro e di occupazione dei propri colleghi di pari livello nell’impresa distaccataria e fornendo indicazioni sugli elementi di autenticità del distacco.
Quando si parla di qualificazione delle imprese esecutrici straniere operanti in Italia, quali aspetti bisogna monitorare per gestire correttamente il distacco transnazionale?
Per approfondire il tema è possibile scaricare il contributo tecnico redatto dal Dott. Francesco Gallo, Ispettore presto l’Ispettorato del Lavoro di Mantova.
La qualificazione delle imprese esecutrici straniere operanti in Italia
Grazie al suo intervento è stato possibile fare luce su alcuni aspetti critici del distacco transnazionale:
- Adempimenti amministrativi da richiedere alle imprese UE e imprese straniere convenzionate e non convenzionate
- Quali documenti vanno presi in esame per verificare l’idoneità tecnico-professionale dell’impresa/lavoratori autonomi esteri
- Formazione
- Adempimenti relative alle attrezzature di lavoro portate da imprese comunitarie o extra UE
- Sorveglianza sanitaria
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